Vita della Beata

Nacque l’11 settembre 1890 da Luigina Radice e Cesare De Micheli, nello stesso giorno fu battezzata con il nome di Giuseppina nella chiesa parrocchiale di San Pietro in Sala a Milano. Dopo 18 mesi dalla sua nascita il padre Cesare, gravemente malato, morì e la numerosa famiglia con l’attività del negozio gravò sulla madre. Donna di grande fede non si perse d’animo e si affidò a Dio. Al mattino presto andava in chiesa per partecipare alla Messa poi alla sera recitava il rosario con i figli.
Sarà Angelina, la sorella più grande ad occuparsi della piccola nata e ad insegnarle la preghiera fino all’età di dieci anni quandoAngelina entrerà nel convento delle Suore Sacramentine a Milano. Nasce subito in lei un amore intenso verso Cristo e in questo suo primo sviluppo verso la fede guarda con ammirazione l'entrata al seminario del fratello Riccardo.
A sei anni frequenta l'Istituto Sacro Cuore di Piazza Buonarrotti. Il 3 maggio 1943 , raggiunta l’età canonica, riceve Gesù nella prima Comunione.
Dopo le classi elementari frequenta i corsi di religione per insegnare catechismo ai più piccoli. Per arricchire la sua vita interiore si accosta frequentemente alla Confessione e alla Comunione.

Verso una vita di Fede

Sarà decisiva, per lo sviluppo di questa sua propensione, la data del venerdì Santo del 1902, quando nella chiesa di San Pietro in Sala, nell'età di dodici anni, dopo aver ascoltato una Voce, imprime un forte bacio sul Volto di Gesù .

Il suo cammino spirituale era stato delineato dalla volontà di Dio, che già conosceva il suo destino di religiosa. Dio non forzò la sua scelta ma lavorò in lei lentamente .
Adolescente aveva un carattere impulsivo e indipendente e questo suo aspetto la frenava nel donare a Cristo la sua vita, nonostante il suo forte desiderio di vivere alla sua luce.
E così avvenne il 15 ottobre 1913, festività liturgica di Santa Teresa d’Avila, all’età di 23 anni, venne accolta nell’Istituto milanese delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires dalla fondatrice dell’Istituto, Suor Maria Eufrasia Iaconis e da Suor Maria Stanislada .
Finalmente aveva incontrato le suore che scherzosamente diceva a suo fratello don Riccardo :”ci volevano suore dell’altro mondo” e che vestissero del colore del cielo.
Ebbene, dopo continue resistenze scelse proprio una Congregazione le cui Suore avevano fondato la loro Congregazione a Buenos Aires in Argentina e indossavano in quel periodo un abito di colore celeste.
Il 23 maggio 1915 depone il velo bianco di novizia e assume quello nero, riceve il Crocifisso che lo bacia giurandogli: castità, obbedienza e povertà nella famiglia e secondo la regola delle Figlie dell'Immacolata Concezione
Consegue il diploma di taglio e un diploma di lingua francese. Inizia il suo apostolato con i più piccoli, le persone a lei più preziose

L'entrata al Convento

Madre Pierina De Micheli con la mamma

Nonostante le fosse stato promesso che non si sarebbe allontanata da Milano per la salute cagionevole della mamma il 21 maggio 1919 per obbedienza dovette partire per Buenos Aires. Qui ,pur avendo difficoltà con la lingua spagnola, insegnò matematica nel Collegio della Congregazione. Contemporaneamente frequentò un corso di studi per conseguire l’abilitazione all’insegnamento. Fu questo un periodo di sofferenza sia per l’allontanamento dalla madre, sia per il clima che per i continui svenimenti.
Emette i voti perpetui l'11 luglio 1921 e a questa grande gioia si accompagna la notizia del suo rientro in Italia con la Vicaria generale, Madre Stanislada (sua grande amica e confidente).
Potrà ritornare ad essere vicino alla mamma .
Il 21 settembre 1923 muore la mamma Luigina mentre compiva un atto di carità: assistenza ad un'ammalata.
Così come Suor Pierina aveva previsto diventa nel 1928 Madre Generale della Congregazione: Madre Stanislada. Questa, arrivata a Milano da Buenos Aires, nomina il 12 aprile 1928 Suor Pierina Superiora per la casa di Milano.
Il 27 settembre 1929 muore prematuramente Madre Stanislada, Suor Pierina è affranta. Dalla nuova Madre Generale viene confermata Superiora della casa di Milano, delegata per gli affari all'estero .
Madre Maria Pierina desiderava che le sue Suore per insegnare fossero preparate sia spiritualmente, sia culturalmente. . Per questo intensificò i corsi di istruzione per le elementari e riuscirà anche ad aprire una scuola media, con riconoscimento legale.
Le suore hanno forte trasporto verso di lei e lei vive e si preoccupa per loro e con gioia accetta il dono di una casa a Centonara d'Artò (Novara), sopra il lago d'Orta, fatto alla Congregazione da un'illustre prelato della Curia Romana: Mons. Spirito Chiappetta. Sarà il luogo di riposo delle sue suore.
Gli anni a Milano e a Roma furono anni di intenso ed estenuante lavoro fisico, si occupò:dell'organizzazione della scuola, dell'amministrazione, del buon andamento della comunità, della vita spirituale delle suore, dei rapporti con la Santa Sede, dei rapporti sociali.

Nella sua vita spirituale, a Milano, incisero i due Padri gesuiti:p.Marini e p.Rosi; a Roma, invece, ebbe notevole influenza il benedettino silvestrino, l'Abate Ildebrando Gregori.
Questi diventerà confessore e Padre spirituale fino alla morte della religiosa. Dalle confessioni di Madre Pierina verrà a conoscenza di fatti strordinari e fenomeni mistici relativi alla devozione della religiosa al Santo Volto.
Fu lui che esortò la Madre a conservare gli scritti, raccolti nel Diario, relativi alle sue esperienze mistiche. Scritti distrutti, precedentemente, in gran parte per volere della stessa Beata.

A Roma fonda l'Istituto Spirito Santo e fa coniare la Medaglia del Volto Santo

Posa della prima pietra dell'Istituto Spirito Santo in Roma

Era desiderio della Congregazione avere una casa in Roma. Nel 1938 Madre Maria Pierina di concerto con la Madre Generale Filomena Bragonzi iniziarono a far edificare, su un terreno acquistato ai piedi dell'Aventino da Madre Estanislada prima della sua morte, il nuovo Istituto dedicato allo Spirito Santo. La casa venne costruita secondo il progetto di Monsignor Spirito Chiappetta, stretto collaboratore del cardinale Eugenio Pacelli, protettore della Congregazione. I lavori furono seguiti personalmente dalla Madre.
Il 9 ottobre 1939 si stabilisce nella casa di Roma, come Superiora e nel gennaio dell'anno successivo divenne superiora regionale d'Italia. Pur stabilendosi a Roma, Madre Pierina continuerà ad andare di continuo a Milano per seguire le sue consorelle.
Ed è in uno di questi viaggi, nel luglio 1940, che chiederà alla Curia di Milano il permesso di realizzare una medaglia del Volto Santo. Approvato il progetto essa fu coniata dalla ditta Johnson.
Questa medaglia, portatrice di diverse promesse e strumento di numerose grazie, continua ad essere tuttora diffusa e richiesta.

Si incontra con Gesù

La CAppella dell'Istituto Spirito Santo di Roma dove si conservano le spoglie mortali di Madre Pierina De Micheli

Il 15 luglio 1945 Madre Pierina è gravemente inferma, le diagnosticano la polmonite, e il 21 luglio si aggrava, alle ore 18 le viene amministrata l'Estrema Unzione.
Muore il 26 luglio 1945.
La sua salma viene deposta nel cimitero di Artò. Il 27 aprile 1970 sarà trasportata nella cripta sottostante la cappella della Casa del Volto Santo in Centonara

Il 27 marzo 2007 le spoglie di Madre Pierina saranno traslate a Roma nella Cappella dell'Istituto Spirito Santo

Di Lei racconta la sorella Suor Maria Luigia delle Suore Sacramentine A Milano

  1. "Carattere vivo e forte, dominava talvolta la sorella maggiore di lei due anni. Frequentò le elementari e alcune classi della media, ma la mamma, data la gracile salute, non l'obbligò a studi faticosi, nei quali sarebbe riuscita, data la sua buona intelligenza. Non si distinse per disciplina ottima; la sua vivacità la rendeva talvolta ribelle e le suggeriva birichinate. [...] Ma l'amore per il Signore fu per lei mezzo di superarsi fino all'eroismo[...] Eroica fu, data la scarsa salute, la tenacia con cui non mancava mai di accompagnare il S. Viatico, sia nelle giornate rigide invernali, come nei periodi caldi. Il sacrestano era sicuro che, come si usava allora, una delle due lampade sarebbe stata sorretta da Giuseppina, anche se il cammino da percorrere era lungo, data la vastità della parrocchia, che si estendeva ai cascinali della periferia di Milano. Non si parlava ancora di Azione Cattolica a quel tempo, ma Giuseppina ne aveva lo spirito. Nei mesi di maggio e giugno si adoperava perché le pie pratiche venissero seguite con fervore dalle fanciulle della parrocchia, nelle quali, avrebbe voluto trasfondere la sua fiamma di pietà".

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